Sembrava una scommessa impossibile ma l’ “Escape From Babylon” (questo il titolo del suo ultimo lavoro discografico) è pienamente riuscito, almeno nei termini nei quali lui lo aveva immaginato.
Il protagonista di questa parabola si chiama Alberto D’Ascola ma tutti lo conosciamo come Alborosie.
Coltivare la sua passione musicale per diventare un artista affermato in Italia, poi rinunciare a tutto per ritrovare se stesso e la vena creativa in Jamaica, farsi accettare dalla gente dell’isola, ritornare in studio di registrazione, fare uscire ispiratissimi singoli, condensarli in un primo istintivo e ottimo album “Soul Pirate”, girare il mondo con la sua band jamaicana, firmare con una grande etichetta discografica (
Sono quattro anni che Pupa Albo non si ferma e cavalca l’onda di un successo che continua a crescere. Eccolo quindi di nuovo on stage per un lungo tour che toccherà molti paesi europei con l’artista che parteciperà a diversi importanti festival come il Sardinia Reggae Festival dove suonerà il 2 agosto.
E ancora all’Uppsala e alla versione spagnola del Rototom Sunsplash. “Escape From Babylon” è uno degli album che ha venduto di più in questi ultimi anni, con la ristampa per
Un’accoglienza legittima per un disco che non trascura nessun particolare curato come è in ogni piccolo dettaglio. Eppure c’è stato chi ha parlato di un Alborosie diverso, meno spontaneo e più teso ad una legittimazione commerciale. Di certo “Soul Pirate”, l’album di debutto, è più immediato e ricco di spunti interessanti, da contrapporre ad una certa prevedibilità e mancanza di sperimentazione del successore, che sceglie lidi sicuri nei quali approdare.
Logico che in questo 2010 Alborosie abbia limitato le nuove uscite, anche se non è mancata qualche interessante novità soprattutto nel campo delle collaborazioni. Parto proprio da “Ganjah Don”, canzone che il singer condivide con l’artista tedesco Jah Sun. Possiamo considerarla una sorta di seguito di “Herbalist”, in questa infatti si seguiva il percorso che la ganja fa una volta raccolta in Jamaica, denunciandone la grande sperequazione dei guadagni, alti per la malavita organizzata, irrisori per i poveri contadini.
In “Ganjah Don”, sostenuta da una possente base dancehall, i due artisti si trasformano nei “don” della situazione, impegnati nello spaccio planetario della preziosa erba. Il video diretto da Tim Cash è ben curato e il brano sembra essere un successo annunciato. Nello scorso mese di marzo è uscito su etichetta John John il Zion Gate riddim, che prende spunto dall’omonima canzone del grande Horace Andy. Sulla base troviamo anche Alborosie, che realizza una version davvero molto bella dal titolo “Rudie Don’t Fear”. Nel testo la voglia di restare se stessi senza avere mai paura.
Per finire Pupa Albo ritorna a sposare la solare voce di I-Eye nel tenero brano “I Surronder Your Love”, dopo che i due aveva già cantato insieme in “Mama She Don’t Like You”.
MR BIGGA
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