Nessun artista si identifica nel fuoco come Capleton.
Logico dunque che nei tanti nomi dati al sinjay jamaicano ci sia anche quello di Fyahman.
Da tempo si parlava di un nuovo album e già da marzo la VP Records ha annunciato la buona novella. E’ uscito infatti in questo mese di giugno “I-Ternal Fire”, nuovo lavoro discografico di Capleton a 6 anni di distanza dall’altrettanto bruciante “Reign Of Fire”.
No che nel frattempo non fossero usciti altri dischi, tutti da annoverare peraltro in quella zona oscura delle discografia reggae, tanto oscura che nemmeno gli stessi protagonisti conoscono il titolo e figuriamoci il contenuto. Quindi quando si dice ritorno dopo tanto tempo, si intende semplicemente sottolineare che è davvero insolito per un artista sulla cresta dell’onda uscire ufficialmente così dopo tanto tempo.
“I-Ternal Fire” si può considerare il disco più meditativo e calmo della discografia di King Shango, una scelta questa della label americana per stabilizzare e se possibile rendere ancora più forte il consenso che Capleton gode in particolar modo in Europa..
Eppure l’artista di St.Mary ancora suscita la forza evocativa e dirompente del movimento dei bobo dread, l’ultima grande rivoluzione musicale e culturale jamaicana.
Anche se sul fronte album il sinjay ha riposato, in questi 6 anni ha comunque collezionato una serie incredibile di singoli, lavorando con i migliori produttori e non solo jamaicani.
Un Capleton più tenero dunque ma che non rinuncia a lanciare le sue frecce infiammate contro babylon e tutto quello che rappresenta.
Di certo è molto struggente la ballad “Mama You Strong”, brano che l’artista dedica alla madre e che di certo richiama almeno nell’essenza la celebre “Thank You Mama” del suo amico Sizzla. Così come ci manteniamo su atmosfere acustiche in “Some Day”.
Un disco che offre un’immagine di compattezza sonora, nonostante sia diversi i produttori che vi prendono parte, da Clive Hunt a Bobby Digital, da Kemar McGregor a Shane Brown. Alcuni brani sono già conosciuti dalla massive, si pensi ad esempio “Acres” (Indiscretion riddim), “Long Way” e “Same Old Story”.
L’impronta new roots dell’intero album è confermata dal richiamo Rasta che arriva da molti dei brani in esso contenuti., a partire da “Call I” e dalla soffice “It’s On”. Il Capleton arrabbiato e determinato emerge nella militante “Babylon Go Down”, solida base reggae puntellata da energiche incursioni di chitarra elettrica. “I-Ternal Fire” perpetua l’estro e l’abilità di un artista che a suo modo ha segnato un’epoca saliente nella musica jamaicana, certo che la storia prevederà nuovi interessanti capitoli.
MR BIGGA
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